8. Le terme romane

Il complesso delle terme pubbliche di Vicetia sorgeva lungo il limite meridionale del foro e si estendeva in un’area compresa tra i due lati di contra’ Pescherie Vecchie e contra’ dei Proti. Nell’interrato del ristorante “al Paradiso” si conservano e sono visibili i resti dei diversi ambienti che caratterizzavano gli edifici termali romani, tra cui parte del frigidarium, costitui-to da un ambiente circolare con quattro piccole nicchie semicircolari, con al centro la vasca per l’acqua fredda. I resti di altri ambienti, con almeno due fasi edilizie, presentano fondazioni in opus caementicium, un conglomerato di pietra e di cocciopesto, ancora visibili al di sotto di un lacerto di muro in mattoni.
In un momento avanzato della vita delle terme, questi ambienti, una volta obliterati, lasciano spazio ad un ampio ipocausto, caratterizzato da un particolare sistema di riscaldamento, destinato forse al calidarium o ad una sauna. Su un piano a cocciopesto si innalzano alcune delle colonnette di trachite che in origine sostenevano una pavimentazione di lastre di trachite, creando un’intercapedine per la circolazione dell’aria calda che riscaldava così l’ambiente soprastante. Sul lato nord di contra’ Pescherie Vecchie sono state rinvenute fondazioni simili in opus caementicium, come pure i resti di una vasca in lastre di marmo.
La costruzione delle terme è contemporanea agli altri edifici pubblici della città e si colloca attorno alla prima metà del I secolo a.C.

Veduta dell’ambiente con ipocausto (Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)

Veduta dell’ambiente con ipocausto (Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)

Particolare della nicchia del frigidarium (Archivio Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza)

Particolare della nicchia del frigidarium (Archivio Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza)