6. Il Criptoportico del foro

Gli importanti resti del braccio occidentale del criptoportico, appartenente al complesso sacro del Foro di Vicetia, sono visibili nell’interrato di corso Palladio, 75. Il criptoportico aveva uno sviluppo planimetrico a tre bracci, con due navate divise da una serie di arcate, coperte da volta a botte. Si conservano i resti della navata orientale, costituiti da cinque piloni con tre arcate e il muro perimetrale interno su cui si aprono tre finestre strombate atte a garantire l’illuminazione e la ventilazione all’interno della struttura sotterranea. Il complesso è parte delle sostruzioni del portico che circondava su tre lati la principale area sacra della città al centro di una sorta di terrazza, sopralevata in modo scenografico a nord del decumano massimo. La via Postumia/corso Palladio separava l’area sacra del foro dalla parte civile come avviene in altre città della Cisalpina, Verona o Brescia ad esempio.
La sottostante piazza, il cuore della vita pubblica in parte visibile all’interno degli interrati di palazzo Trissino, era pavimentata di lastre di trachite e si estendeva fino all’angolo nord-occidentale della Basilica Palladiana.
Contrapposta all’area sacra era la basilica civile dove si amministrava la giustizia.

Veduta interna delle arcate (Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)

Veduta interna delle arcate (Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)

Ipotesi ricostruttiva (Elaborazione grafica di Vinicio Renna, Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)

Ipotesi ricostruttiva (Elaborazione grafica di Vinicio Renna,
Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)