11. Il Criptoportico romano di Piazza Duomo

Nel 1954, durante lo scavo per la costruzione della canonica della Cattedrale, venne messo in luce un criptoportico di età romana. Il suo sviluppo interessa tutta l’area compresa fra palazzo Roma e il cortile della canonica.
Si tratta di una struttura a galleria, con il piano a 6.30 m di profondità dal livello attuale, costruita sfruttando la naturale inclinazione del terreno verso sud. Essa costituiva il piano interrato di una grande casa del quartiere sud-occidentale della città romana e fungeva da sostruzione del portico del giardino interno.
La costruzione si articola in tre bracci a navata unica, disposti secondo il tipico schema a Π. Altri vani e una galleria obliqua si dispongono alle estremità del braccio mediano.
I tre bracci, coperti a volta e larghi intorno a 3 m, hanno una lunghezza di quasi 30 m ciascuno. Sono dotati di trentuno finestrelle a bocca di lupo, che si aprivano sul giardino e davano aria e luce all’interrato.
L’accesso dal piano superiore avveniva tramite una stretta scala con due rampe a gomito, anch’essa coperta a volta, collocata presso l’estremità del braccio settentrionale.
Le gallerie del criptoportico costituivano un ampliamento degli spazi abitabili della casa, come dimostra il trattamento accurato dei piani pavimentali, di cui restano pochi lacerti, e delle pareti. Gli altri ambienti avevano invece funzioni di servizio.
La costruzione è databile tra la fine del I sec. a.C. e gli inizi del I sec. d.C. e dovette restare in uso per lungo tempo, almeno fino al IV secolo.

Interno: lati nord e ovest (Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)

Interno: lati nord e ovest (Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)

Ipotesi ricostruttiva del complesso (Elaborazione grafica di Loretta Zega, Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)

Ipotesi ricostruttiva del complesso (Elaborazione grafica di Loretta Zega, Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)