1. Il mosaico di San Lorenzo e i mosaici romani di Vicenza

All’interno del chiostro della chiesa di San Lorenzo è conservato un lacerto musivo a tessere bianche delimitato da fasce nere, databile al I sec. a.C. I mosaici realizzati con tessere di marmo, pietra e vetro erano una caratteristica di molti edifici romani di Vicetia e di tutta la X Regio, dal I sec. a.C. a tutta l’età imperiale. I pavimenti delle ricche abitazioni private – tessuto connettivo della città antica – potevano essere costituiti da semplici tessellati monocromi bianchi come nella domus sotto la Cattedrale, oppure bicromi come nel criptoportico di piazza Duomo, a volte con cornice a tessere nere come in questo di San Lorenzo e in un altro dall’area sottostante la Cattedrale.
Motivi geometrici più complessi con tessere bianche e nere decoravano le antiche abitazioni rinvenute, ad esempio, nei pressi del giardino del Vescovado, a palazzo Cordellina o tra contra’ Pedemuro San Biagio e stradella degli Stalli; in ogni caso, si tratta di pavimentazioni che non scendono oltre il II sec. d.C.
L’unico mosaico figurato policromo proviene da piazza Biade ed è conservato al Museo Naturalistico Archeologico. Una fitta trama di motivi a meandro racchiude cinque emblemata con scene di caccia mitica, di cui ben conservata è quella di Meleagro e il cinghiale Calidonio: una delle quattro scene agli angoli dell’emblema centrale raffigurante il duello di Bellerofonte e la Chimera. Il mosaico doveva probabilmente appartenere ad una ricca dimora della Vicenza del IV-V sec. d.C.

Mosaico pavimentale policromo con scena di caccia da piazza Biade (Archivio Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza)

Mosaico pavimentale policromo con scena di caccia da piazza Biade (Archivio Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza)

Mosaico pavimentale a tessere bianche e nere da S. Lorenzo (Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)

Mosaico pavimentale a tessere bianche e nere da S. Lorenzo
(Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)